Dal 14 al 17 giugno è in programma il 26esimo Forum di San Pietroburgo, tradizionalmente considerato una vetrina per l’economia russa. L’edizione 2023 però non vedrà partecipare i giornalisti delle testate dei paesi che il Cremlino considera “ostili”. Vale a dire quanti si sono schierati accanto all’Ucraina dopo lo scoppio della guerra.
Niente giornalisti di “paesi ostili”
La scelta è stata annunciata dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, alla Tass – racconta Reuters – con il suggerimento di lavorare tramite il sito dell’evento. La stessa agenzia, tra l’altro, ha registrato la revoca degli accrediti inizialmente concessi ai suoi corrispondenti, senza troppe ulteriori spiegazioni.
Una mossa simile si era registrata anche in occasione dell’intervento in Parlamento che il presidente Vladimir Putin aveva tenuto in Parlamento a febbraio.
I partecipanti al forum di San Pietroburgo
Nel corso del tempo, ha ricordato l’agenzia, è notevolmente cambiata la provenienza dei partecipanti agli incontri a quello che viene considerato la versione russa di Davos. Se agli inizi del 2000 il blocco maggiore proveniva dai paesi occidentali, oggi la maggioranza degli investitori sono cinesi e arabi.
Ma del resto lo stesso Putin ha più volte sottolineato l’interesse russo ad avvicinare la sua economia a quella cinese in risposta alla “guerra ibrida ed economica” che i paesi occidentali avrebbero scatenato contro Mosca.
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