Scenario tv complicato e agguerrito ma Auditel è “garanzia di trasparenza, indipendenza e inclusività”

1 year ago 635

“In un contesto dove viene chiamata in causa la democrazia digitale, non possiamo non sottolineare il ruolo fondamentale che i sistemi di rilevazione delle audience possono e devono esercitare: tanto per la regolazione dei mercati connessi, quanto, in ultima analisi, per l’integrità e la sostenibilità di un settore che presenta profili di così rilevante interesse generale”. Lo ha detto il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, nel corso dell’annuale Relazione al Parlamento, sottolineando l’importanza del “JIC, cioè il modello di governance indipendente ed evoluto a partecipazione diffusa e a controllo incrociato”.

Solo il JIC (Joint Industry Committee), ovvero l’organismo a controllo incrociato che, come nel caso di Auditel, riunisce tutte le componenti del mercato tv (broadcasters, investitori pubblicitari, agenzie e centri media) può garantire la best practice in termini di trasparenza, indipendenza e inclusività di tutti i soggetti nonché il corretto funzionamento del mercato dei media e dell’economia digitale in generale.

Relazione annuale Auditel 2023 (PDF)

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La Relazione, dal titolo ‘Globalizzazione, mercato, sistemi di misurazione: il ruolo dei JIC nel nuovo contesto mediatico’, contiene una dettagliata analisi del mercato televisivo internazionale e delle novità che lo stanno caratterizzando: ovvero i rilevanti fenomeni di concentrazione e consolidamento che riguardano sia gli Stati Uniti sia l’Unione Europea.

“L’Unione europea, con il Commissariato alla Concorrenza, e il Regno Unito, con la Competition and Markets Authority, hanno aperto un’indagine sul cosiddetto Jedi Blue, ossia il presunto patto tra giganti tecnologici che andrebbe proprio nella direzione di limitare ulteriormente la concorrenza nella raccolta online, dove i due principali operatori possono contare, a livello mondiale, su una market share pari a oltre il 70% della spesa digitale globale”. “Il timore – spiega Imperiali – è che il mercato, già saldamente presidiato da oligopolisti digitali globali, possa registrare un ulteriore consolidamento delle posizioni dominanti. Prospettiva allarmante. Non solo ai fini dell’equa e corretta competizione tra soggetti globali e operatori europei, ma anche sotto il profilo della cosiddetta democrazia digitale”. Imperiali ha sottolineato anche che “il quadro che emerge impatta inevitabilmente l’indipendenza e il pluralismo dei media dell’Unione, nonché la stessa identità culturale europea (per non parlare, naturalmente, dei rilevanti riflessi sull’occupazione a cui stiamo purtroppo già assistendo)”.

Mercato globalizzato e scenario competitivo

Sullo stesso mercato globalizzato dei contenuti si intrecciano oggi sei diversi settori: la TV (nelle sue tradizionali articolazioni news, broadcast e sport), lo streaming (SVOD – Subscription Video On Demand – AVOD – Advertising Video On Demand – e FAST – Free Ad-Supported Television), il digital (social media e advertising), i videogames (sempre più convergenti), l’hardware (produttori di Smart TV) e il cinema (gli studios tradizionali).

Lo scenario competitivo è più complicato e agguerrito e mette a rischio la democrazia digitale. In tale contesto i sistemi di rilevazione delle audience devono esercitare un ruolo fondamentale. In primo luogo, perché, orientando l’allocazione delle risorse economiche e contribuendo a definire le politiche di finanziamento pubblico, equilibra le dinamiche competitive, che in questa fase sono sempre meno eque e uniformi. Poi perché consente di rilevare, in modo indipendente e imparziale, i cambiamenti nei comportamenti di consumo, che, solo se correttamente e tempestivamente tracciati, possono garantire un vero pluralismo e una compiuta democrazia dell’informazione.

TV, palcoscenico sfida globale

La TV in streaming, in particolare, conferma di essere il palcoscenico globale della sfida in atto fra i giganti statunitensi che muovono tutti alla conquista dell’Europa e dell’Asia e, pur di acquisire quote rilevanti di abbonati, adottano politiche di prezzo sempre più competitive. Nella UE, in risposta alla crescita tumultuosa degli oligopolisti digitali globali, si comincia ad assistere ai primi fenomeni di consolidamento cross-country fra i campioni nazionali della TV commerciale.

JIC, presidio del mercato

Tuttavia, come si evince dalla Relazione Auditel, la competizione tra soggetti che agiscono sullo stesso mercato e si contendono gli utenti finali prosegue, per molti aspetti, in condizioni di concorrenza ancora asimmetriche e non sempre eque né uniformi.

E qui emerge l’importanza del JIC, il modello indicato da AgCom (Autorità garante della Concorrenza e del Mercato) come perno della convergenza delle metriche e del presidio del mercato in termini di trasparenza, indipendenza e inclusività di tutti i soggetti. Soprattutto in Italia, dove la TV esercita un ruolo chiave.

Andrea Imperiali

Boom degli schermi connessi grazie principalmente alla Smart TV

Secondo il Presidente di Auditel, Andrea Imperiali: “L’assoluta centralità della TV nel processo di trasformazione della società italiana in chiave digitale è certificata dai numeri. All’estensione della copertura broadband, che oggi interessa il 90% delle famiglie, è seguito, infatti, un boom degli schermi connessi: sono passati, negli ultimi 5 anni, da 70 milioni a oltre 93 milioni su un totale di circa 120 milioni di schermi complessivi presenti nelle case e nelle tasche degli italiani; un incremento dovuto principalmente alla Smart TV, che cresce, sempre negli ultimi 5 anni, del 210%, passando da 5 milioni a oltre 18 milioni di apparecchi. Non basta.In prospettiva, c’è un ulteriore impulso derivante dal processo di switch-off per il nuovo standard digitale terrestre e soprattutto dal PNRR, che prevede al 2026 la realizzazione della cosiddetta gigabit society, ovvero la copertura broadband a un gigabit per tutte le famiglie italiane. Un cambiamento rilevante – prosegue Imperiali – che sta incidendo profondamente sulla fruizione e sui comportamenti di visione dei contenuti televisivi. Auditel è stata ed è perfettamente in grado di intercettarlo grazie alla Total Audience, che rileva e misura i consumi cross piattaforma e cross device, restituendo ogni giorno al mercato un quadro fedele e accurato di modalità di fruizione sempre più personalizzate e sempre più frammentate” ha concluso.

Giacomo Lasorella (fonte Ansa)

Lasorella: Agcom acquisirà informazioni su Meta-Siae

Per quanto concerne il mancato accordo Tra Meta e Siae “le competenze di Agcom sono un po’ incerte e da consolidare”. Lo ha detto il presidente Agcom, Giacomo Lasorella, nel corso della Relazione annuale Auditel. “Non ne abbiamo ancora parlato in consiglio – ha aggiunto -, ma occorrerà acquisire informazioni, al fine di intraprendere le azioni eventualmente di nostra competenza”.

“E’ molto importante la decisione adottata ieri sulla legge antipirateria. Sul tema della tutela del copyright l’Agcom è impegnata sin dal 2013 con un regolamento molto innovativo. Avevamo anche già avviato il processo per una modifica regolamentare per recepire le indicazioni contenute nel nuovo testo”. Lasorella ha anche aggiunto che “l’Autorità è pronta a fare la sua parte e cercheremo di organizzarci mettendo un grande sforzo di risorse, personale e attività per esser all’altezza del ruolo a fronte di questa nuova sfida”.

Urso

Urso: presenteremo pdl su trasparenza piattaforme online

“La trasparenza è oggi più importante che mai a tutela della libertà di tutti. Penso agli algoritmi che rappresentano intermediari degli utenti, senza garanzie di sicurezza”. Lo ha detto il ministro del Made in Italy Adolfo Urso, nel corso della Relazione annuale dell’Auditel. “Nei diversi organici disegni di legge che presenteremo nei prossimi mesi uno riguarderà l’impresa del futuro, il metaverso e le piattaforme – ha annunciato -. Serve una regolazione più in sintonia con le nuove frontiere della tecnologia per garantire una vera libertà di scelta agli utenti e per questo serve trasparenza nelle metodologie usate dalle aziende”.
Urso ha precisato inoltre che “lo sviluppo del mondo televisivo è quanto mai magmatico e per questo serve assicurare certezza e trasparenza nel mercato digitale, che presenta ancora profili di opacità”, sottolineando che le scelte dei consumatori sulle piattaforme di contenuti audiovisivi sono influenzate da “suggerimenti dell’intelligenza artificiale”. “Questo vale per tutti ma vale soprattutto per i minori”, ha aggiunto Urso, ricordando che “in legge di bilancio sono stati inseriti progetti per l’alfabetizzazione digitale”. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha aggiunto che intende sviluppare una legislazione “anche per attrarre in Italia i navigatori digitali”, perché con lo sviluppo delle professioni a domicilio e a distanza “si può lavorare ovunque nel mondo e risiedere nel paese più bello del mondo, che è l’Italia”.

Lorenzo Fontana (Foto LaPresse)Lorenzo Fontana (Foto LaPresse)

Fontana: scenario in profonda evoluzione

“Accade che questa costante e progressiva migrazione verso le attività on line stia modificando anche i flussi dei ricavi dei media. Ciò si registra, in particolare, in termini di aumento dei proventi derivanti dalla vendita dei servizi video on demand e dalla vendita degli spazi pubblicitari sulle piattaforme on line. In questo scenario in rapida e continua evoluzione si conferma il ruolo sempre più importante che rivestono i sistemi di rilevazione degli indici di ascolto”, “per l’assetto economico e concorrenziale del mercato dei servizi audiovisivi e per la tutela della libertà e del pluralismo dell’informazione”. Così il presidente della Camera Lorenzo Fontana intervenendo alla Relazione Annuale Auditel 2023 a Montecitorio.

“La Relazione – spiega Fontana – restituisce la fotografia del profondo cambiamento, in atto ormai da diversi anni, nello scenario dei media, il cui mercato si muove in una dimensione sempre più digitale e internazionale. Ciò grazie all’evoluzione tecnologica, che continua ad avanzare a un ritmo esponenziale, e al crescente ruolo di Internet, che ha avuto un impatto rilevante sul mercato dei servizi audiovisivi. Sebbene la televisione rimanga il mezzo di comunicazione di massa più diffuso in Europa, il consumo di contenuti audiovisivi, immagini e musica, avviene sempre di più attraverso il web e le piattaforme di streaming. L’esplosione dei contenuti digitali, modificando il comportamento dei consumatori, ha favorito l’ingresso di nuovi attori che si contendono, con i tradizionali player, il controllo di tali contenuti.

Secondo il presidente della Camera dei deputati, “la trasparenza, l’indipendenza, l’obiettività e l’inclusività di tutti i soggetti costituiscono, infatti, il presupposto imprescindibile per un corretto equilibrio del mercato e un’allocazione trasparente ed equa delle risorse economiche, nonché per tutelare e promuovere il pluralismo nel settore dei media e dei contenuti digitali. Si tratta di questioni che trascendono l’ambito nazionale ed europeo, assumendo portata globale. Sono certo che le importanti indicazioni che emergono dalla Relazione offriranno un contributo significativo al dibattito in corso”.

Alberto Barachini, presidente Commissione Parlamentare di Vigilanza RAI (Foto ANSA)Alberto Barachini, (Foto ANSA)

Barachini: trasparenza e verificabilità cruciali per audience

“La piena trasparenza dei processi, la verificabilità a posteriori, la certificazione dei dati che devono poter essere definiti quanto più possibile ‘ufficiali’, la massima rappresentatività dei soggetti deputati alla rilevazione, costituiscono oggi dei requisiti imprescindibili affinché i sistemi di misurazione contribuiscano al corretto funzionamento del mercato pubblicitario”. Lo rileva il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, in un passaggio del suo intervento nella Sala della Regina della Camera dei Deputati.

“Sono indicazioni che provengono non solo dalla nostra Agcom, che ha recentemente pubblicato la ‘Relazione sugli esiti del monitoraggio e sullo stato di avanzamento del processo di razionalizzazione dei sistemi di rilevazione degli indici di ascolto’, ma anche dall’Unione europea, attraverso la proposta di Regolamento conosciuta comunemente come ‘European Media Freedom Act’, nel cui esame – sottolinea l’esponente dell’esecutivo – il mio Dipartimento è attivamente impegnato quale amministrazione con competenza prevalente. In tale proposta di Regolamento l’Unione europea ha voluto cristallizzare i principi di trasparenza, imparzialità, inclusività, proporzionalità, non discriminazione e verificabilità, ai quali devono attenersi i sistemi e le metodologie di misurazione dell’audience”.

“L’atto, nei suoi ‘considerando’ – evidenzia Barachini – fa particolare riferimento ad alcuni operatori online che misurano la propria audience o forniscono sistemi di misurazione dell’audience proprietari che spesso non sono conformi alle norme settoriali comunemente riconosciute. La proposta nasce dalla consapevolezza che la complessità e la molteplicità dei comportamenti di fruizione del pubblico richiedono un cambio di passo con la promozione di standard di alta qualità nel settore della misurazione dell’audience e rendono necessario e urgente avere una base quanto più possibile comune, perlomeno nei principi, ovvero integrata”.

Federico Mollicone (Foto Ansa)Federico Mollicone (Foto Ansa)

Mollicone: guardiani dell’ecosistema digitale

Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, ha rilevato che: “Sovranità digitale significa regolamentazione dello sviluppo tecnologico. Il ruolo svolto oggi dalle piattaforme è così preponderante che sono diventati dei veri e propri guardiani dell’ecosistema digitale. La Relazione si concentra su alcuni aspetti fra cui l’impatto della pirateria digitale sul web. In base alla proposta di legge a mia prima firma approvata ieri all’unanimità alla Camera, e ora al vaglio del Senato, l’AGCOM dovrà coordinare la vigilanza e l’irrogazione di provvedimenti, posto che la pirateria colpisce la formazione del mercato legale. La digitalizzazione deve essere sempre più un mezzo di democrazia in grado di garantire crescita e sviluppo”.

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