Sciopero ferrovie: la mobilitazione prosegue. USB, insieme a CUB, SGB ed Assemblea Nazionale PdM/PdB: il 17, 18, 19 maggio 2024 proseguirà la vertenza per il rinnovo del CCNL AF

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Questa trattativa di rinnovo, a differenza delle precedenti, si caratterizza per avvenire in un contesto nazionale/internazionale di economia di guerra; continuare a far finta che la cosa non ci riguardi, quando a poche migliaia di chilometri dalle nostre coste si continuano a lanciare missili su popolazioni inermi, non ci aiuta a capire il contesto in cui ci stiamo muovendo. 

Il CCNL della vigilanza ha visto la firma di salari da €4/ora; la Sanità si è vista proporre un rinnovo che non copre nemmeno un terzo dell’inflazione reale degli ultimi 3 anni; i Metalmeccanici (da sempre il CCNL di riferimento) si sono visti rigettare da Confindustria una richiesta di aumento salariale di €238 lordi. 

La repressione governativa subita dagli studenti associata alle risposte datoriali date ai sindacati, indicano la strada tracciata dal Governo nazionale: sostegno ai profitti delle aziende attraverso il peggioramento delle condizioni salariali e lavorative dei lavoratori e stanziamento delle poche risorse a disposizione per sostenere la campagna bellica di NATO ed Israele. 

I soldi ci sono: basta decidere di investirli nello stato sociale invece che nelle guerre; basta scegliere di tassare i profitti e le rendite per permettere a milioni di cittadini l’accesso a trasporti capillari, sicuri ed economici. 

  • Aumenti salariali;
  • riduzione orario lavorativo;
  • sicurezza. 

Queste le richieste di USB CUB SGB Assemblea PdM/PdB, che hanno trovato il forte appoggio di migliaia di ferrovieri, certificato dalla adesione massiccia ai due scioperi precedenti; a CGIL CISL UIL UGL FAST ORSA invece, diciamo che non tollereremo più la firma di una vacanza contrattuale misera (come risarcimento per mancati adeguamenti di salario e competenze accessorie all'inflazione) e lo spostamento dei nostri aumenti nel welfare aziendale (detassati e quindi utili solo al Gruppo FSI e ad indebolire la Sanità Pubblica). 

Il primo passo deve essere la revoca delle deleghe sindacali (sono proprio i firmatari che ci hanno portato dove siamo) e l'indizione immediata del rinnovo RSU/RLS (scadute da 6 anni). 

Sulla base di queste rivendicazioni continueremo la nostra battaglia a difesa di tutti i lavoratori e lavoratrici del trasporto ferroviario. 

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