Sempre più a rischio la Tigre di Sumatra.

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Situazione sempre più difficile per la Tigre di Sumatra (Panthera tigris sumatrae), una delle nove sottospecie di Tigre (Panthera tigris), che vive unicamente sull’isola indonesiana di  Sumatra.

Mentre il numero complessivo delle Tigri è in leggera crescita (nel 2019 se ne sono stimate 3.890, nel 2000 solo 3.200), la popolazione selvatica della Tigre di Sumatra è stimata in soli 400-500 esemplari, quasi esclusivamente nei parchi nazionali.   Tuttavia la distruzione degli habitat naturali e il bracconaggio sono tuttora persistenti, basi pensare che solo in un paio di anni (1998-2000) si scoprì l’uccisione di ben 66 Tigri, quasi il 20% degli esemplari viventi.

distribuzione territoriale della Tigre di Sumatra

Purtroppo, le notizie più recenti sono negative, la ricerca scientifica Intact, under-patrolled forests harbor widespread prey but a male-biased tiger population in the Ulu Masen Ecosystem, Sumatra, Indonesia (Joe J. Figel e Altri), pubblicata sulla Rivista Scientific Reports (24 ottobre 2024), ha monitorato in quasi due anni (2020 – 2022) solo undici esemplari, di cui nessun cucciolo.

Dati estremamente preoccupanti, che devono portare a un deciso aumento della concreta salvaguardia con il blocco della distruzione degli habitat delle Tigri e del bracconaggio.

Si farà in tempo?

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

da Kodàmi, 25 ottobre 2024

Tigri di Sumatra decimate a causa del bracconaggio: ne sono state individuate solo 11.

Sono solo 11 le tigri di Sumatra individuate durante l’ultimo monitoraggio sull’isola. A preoccupare i ricercatori però è la proporzione tra i sessi: un campanello d’allarme per lo stato di conservazione della tigre più piccola del mondo.

Sono solo 11 le tigri di Sumatra (Panthera tigris sumatrae) individuate durante l’ultimo monitoraggio sull’isola. I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista Scientific Reports, indicano che il bracconaggio potrebbe avere un peso importante sul calo della popolazione.

A svelarlo è la composizione della popolazione monitorata: appena 11 tigri di cui la maggior parte maschi, e soprattutto nessun cucciolo. Sebbene le tigri avvistate dai ricercatori siano solo 11, il numero reale potrebbe essere comunque molto più alto, a preoccupare i ricercatori è l’assenza di femmine riproduttive e di cuccioli che possano garantire il turnover, due indicatori di una popolazione poco sana.

Su questa composizione può avere influito il bracconaggio e in generale la pressione antropica esercitata sugli animali e sugli habitat.

Lo studio con fototrappole e ranger

Allo scopo di fornire una valutazione completa dello stato delle tigri e delle loro principali prede ungulate sono state impiegate sia fototrappole che i ranger presenti nelle aree protette. Tuttavia come sottolineano i ricercatori stessi, l’areale di questi grandi felini per il 70% è al di fuori delle zone protette.

Il monitoraggio si è svolto tra il 2020 e il 2022 per un totale di 6.732 notti di fototrappolaggio. I dati sono stati ottenuti da 52 delle 61 postazioni con fototrappole, tuttavia alcune sono state rubate dalle persone o danneggiate dagli elefanti.

Durante i 23 mesi di monitoraggio le tigri sono state rilevate 39 volte in 16 delle 52 stazioni con fototrappole e i ricercatori sono riusciti a identificare 11 individui con una proporzione tra i sessi erano fortemente distorta: 8 maschi, 1 femmina e 2 individui di sesso sconosciuto. Inoltre, la topografia accidentata dei monti di Barisan, tra gli habitat principali, garantisce alle tigri un certo grado di protezione, tuttavia complica anche la raccolta di dati essenziali sulla popolazione.

Su questo aspetto hanno avuto un impatto importante i corpi dei ranger formati da personale specializzato che ha lo scopo di vigilare sulla sicurezza della fauna selvatica, fermando i bracconieri e cercando di dirimere i conflitti crescenti con le popolazioni locali.

Lo studio ha dimostrato che a Sumatra la presenza dei ranger ha ridotto le minacce per la fauna selvatica. Nella prima valutazione dell’efficacia dei ranger nella protezione delle tigri di Sumatra è stata osservata infatti una riduzione del 41% delle trappole piazzate nel Parco nazionale Kerinci-Seblat.

Dell’impatto positivo dei ranger sul monitoraggio dei grandi felini si è occupato recentemente il biologo della conservazione Alexander Braczkowski con un nuovo studio pubblicato su Nature che ha preso in esame la popolazione di leoni in Uganda.

Chi è la tigre di Sumatra

La tigre di Sumatra è una sottospecie di tigre che vive sull’isola indonesiana di Sumatra, da cui prende il nome. Originariamente il loro areale comprendeva anche le isole di Bali e a Giava ma a partire dal 1979 la distribuzione si è notevolmente ridotta.

Questa sottospecie è nota per una caratteristica particolare: è la più piccola al mondo per dimensioni. Solitamente un maschio di tigre adulta per sa all’incirca 300 chili, una tigre di Sumatra oscilla invece tra i 100 e i 140 chili.

Ad oggi è inserita nella lista rossa delle specie a rischio di estinzione della IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura). Da circa vent’anni la popolazione ha subito un calo importante a causa del bracconaggio e dei conflitti con le comunità locali. Nel frattempo, la rapida perdita di foreste ha frammentato l’habitat rendendo inospitali i territori una volta frequentati da questi grandi felini.

L’identificazione di 11 tigri durante i nostri sondaggi suggerisce una popolazione di tigri considerevole a Ulu Masen. Solo quando si tiene conto della fedeltà al sito e del rapporto tra i sessi, i nostri dati raccontano un’altra storia.

Tigre (Panthera tigris)

(foto S.D., archivio GrIG)

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