Silicon Valley Bank, perchè è fallita e come evitare il rischio contagio

1 year ago 58

Il fallimento della Silicon Valley Bank (istituto di credito californiano specializzato nei depositi di aziende hi-tech) e il conseguente, immediato intervento a livello di Segretariato al Tesoro Usa per bloccare un eventuale contagio, è al centro di speculazioni e ragionamenti nel settore bancario.

Lo spettro della crisi dei mutui subprime del 2007, partita proprio col fallimento di una banca, sta agitando in queste ore i risparmiatori. Da un lato, il presidente Biden ha rassicurato: “Gli americani possono stare tranquilli: i loro depositi sono al sicuro”. Dall’altro, il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha messo in chiaro: “Non credo che ci sia un reale rischio di contagio in Europa, al momento”. Eppure, le Borse mondiali (e a maggior ragione le europee, segnatamente Milano) sono in rosso.

Rainews.it ha interpellato sul tema Pasquale Zaccarella, economista e consulente privato di finanza e studi macroeconomici, già ispettore della Banca Centrale Europea ed esperto in materia di macroeconomia e stabilità finanziaria.

Dottor Zaccarella, ci spiega, molto semplicemente, cosa è successo alla Silicon Valley Bank?

Nei giorni scorsi, diversi clienti che avevano il conto corrente presso la Silicon Valley Bank (SVB) hanno chiesto la restituzione dei soldi depositati. Purtroppo, i clienti erano così tanti che SVB non aveva questi soldi in cassa. Il fenomeno è chiamato bank run. È già capitato in passato: quando una banca viene percepita come rischiosa, i clienti vanno a richiedere la restituzione dei soldi depositati.

Come si è arrivati a tutto questo?

SVB finanziava attraverso prestiti, imprese startup. Aveva un’idea imprenditoriale magari “folle” o davvero interessante ma altamente rischiosa. Aprivi un conto presso SVB e ti finanziavano un prestito, parzialmente. Nel frattempo, cercavi capitali in giro e, una volta raccolti, li versavi presso il tuo conto corrente in Silicon Valley Bank. Del resto, perché versarli altrove?

Ma perchè è fallita, nello specifico?

SVB aveva conti correnti di tantissime startup, su cui sono depositati importi di gran lunga superiori ai 250mila dollari. Gli USA, attraverso il Fondo di garanzia depositi, garantiscono fino a 250mila dollari in caso di default della Banca presso cui un imprenditore/risparmiatore ha il conto corrente. Silicon Valley Bank finanziava, come detto, imprese rischiose e il restante del portafoglio era investito in prodotti finanziari complessi e prestiti (obbligazioni) con rischio superiore alla media. Pur di guadagnare, in un periodo di tassi bassi, la banca investiva in tutto ciò che potenzialmente rendeva più della “media”.

Poi cosa è successo?

Silicon Valley Bank aveva bisogno di liquidità: ha provato a chiedere capitale ma non ha trovato sufficienti investitori. Così ha cambiato piano e ha venduto alcuni titoli che aveva in portafoglio. I titoli sono stati venduti in perdita pur di racimolare soldi.

Perché vendere in perdita?

I mercati finanziari sono stati “impattati” prima dalla fine dei programmi di acquisto delle Banche Centrali, poi dal conflitto Ucraina-Russia e infine dall’aumento dei tassi. Tutto ciò ha provocato prezzi a ribasso sia delle azioni sia dei Titoli di Stato, come quelli americani. Silicon Valley Bank ha appunto venduto in perdita a causa dei tassi elevati. Era un istituto impreparato all’aumento dei tassi.

La domanda che al momento interessa tutti: c’è un vero rischio-contagio?

Come detto, molte imprese avevano conti correnti presso Silicon Valley Bank. Ora fanno fatica a pagare prestiti ad altre banche del sistema. Inoltre, anche altre banche sono potenzialmente creditori di SVB e potrebbero non vedere più i soldi indietro. Anche il Tesoro USA ha dichiarato che sta monitorando il rischio contagio.

Come fermarlo?

Occorre salvare i correntisti ma evitare che situazioni simili si verifichino di nuovo. Ovvero, dare un messaggio forte: salviamo i risparmi ma nessuno dovrebbe fare ciò che ha fatto Silicon Valley Bank. Le banche devono fare le banche e non i fondi di investimento rischiosi (hedge fund, ndr).

Quali strumenti vanno messi in campo per arginare la propagazione di un fallimento ad altri istituti di credito?

Può deciderlo soltanto il Tesoro e la Federal Reserve. Puoi salvare i correntisti oppure la Fed potrebbe comprare i prestiti, come si sta ipotizzando in queste ore.

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