SPID non sarà cancellato: questo è quello che emerge dall’incontro del Sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti ha coi rappresentanti dei gestori di identità digitale.
SPID sì, SPID no, SPID forse: in questi primi mesi di governo Meloni il destino dello SPID ci rivelava più colpi di scena di un film di azione.
La scadenza delle convenzioni era sempre più vicina, e il destino dello SPID sempre più confuso.
SPID non sarà cancellato: lunga a vita al (nuovo) SPID
A dicembre l’idea diffusa è che lo SPID fosse uno strumento scomodo e farraginoso, specialmente per gli anziani, e dovesse essere superato in favore della Carta di Identità Digitale.
Aprendo però ad una serie ulteriori di problematiche: ad esempio, come vedete voi lettori l’anziano che ha problemi nell’usare uno smartphone o una combinazione nome utente+password a dover usare uno smartphone o una combinazione lettore magnetico+pincode da usarsi come password?
L’idea del Sottosegretario Butti era creare una “Identità digitale unica condivisa”, e lo è ancora.
Ma oggi SPID vivrà ancora.
Si va però verso una delega pluriennale del servizio, e l’obiettivo è fare sì che lo strumento non muoia, ma si evolva verso l’obiettivo finale di una Identità Digitale priva delle farraginose complicazioni viste fin’ora.
Obiettivo di cui vedremo i frutti in futuro, e che probabilmente passerà dai tentativi, anche in sede Europea, di semplificare l’identità digitale in qualcosa accessibile a tutti.
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