Tim, Butti: fare in fretta su progetto Rete. Serve a sistema Italia

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“Non ci preoccupa nulla. E’ una questione tra privati ed è opportuno che si chiariscano. Noi possiamo solo auspicare che lo facciano velocemente”. Così il sottosegretario con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha parlato – a margine di un evento sul Pnrr organizzato dal Sole 24 Ore – della posizione di Vivendi rispetto alle due offerte di Cdp e Kkr per la rete di Tim, considerate troppo basse dal socio transalpino.

Controllo pubblico

“Quello che noi intendiamo ribadire è che il governo gradirebbe avere un controllo pubblico sulla rete”, ha sottolineato Butti, segnala Ansa. “Vogliamo anche essere coerenti con tutto ciò che sono le norme Antitrust a livello europeo”.
In merito invece a un possibile piano B del governo, nel caso non si trovasse un accordo, il sottosegretario ha detto: “Prima attendiamo che i privati si mettano d’accordo, dopo faremo delle valutazioni”.

Su Tim fare in fretta

L’auspicio del sottosegretario è che sul progetto rete “si faccia in fretta”. “Il governo ha ribadito più volte che la questione della rete nazionale non è di interesse esclusivo di un settore industriale, ma è del sistema Italia”.
“Le imprese chiedono che vi sia una rete nazionale, che vi sia connettività e che si possa progredire verso un futuro anche di natura tecnologica”

Piano industriale per le tlc

In Italia “bisogna rivedere la strategia della banda ultralarga”, ha detto ancora Butti, sottolineando che “nelle precedenti legislature nessuno ha avuto una visione né ha pensato di impostare una politica industriale seria”. Il sottosegretario ha evidenziato che “la visione del governo Meloni è una visione politica che vuole conferire al paese un piano industriale per lo sviluppo delle telecomunicazioni che oggi non c’è”.

La mancanza di un piano industriale, dal suo punto di vista, deriva dal fatto che “i grandi manager del passato hanno sbagliato le mappature per far giungere l’Ftth nelle nostre case. Sono stati sbagliati in modo imbarazzante i bandi di gara”.
In Italia “abbiamo una situazione sulla connettività su fisso molto deficitaria, per utilizzare eufemismo”, ha rimarcato Butti, dicendosi “terrorizzato” per lo sviluppo delle aree grigie, di competenza del Pnrr, perché “abbiamo già carenze sulle aree bianche”. In particolare, il piano aree bianche in concessione a Open Fiber, “non è completato neanche per metà. Il ritmo dei collaudi è lentissimo”.

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