È sotto gli occhi di tutti la situazione emergenziale che tutta la città sta vivendo in aggiunta alle carenze del servizio di trasporto pubblico: cantieri, strade chiuse e per ultimo l’alluvione.
I capannelli di passeggeri alle fermate, gli autisti Tper che aspettano per ore che arrivi il loro autobus per poter montare, senza aver ricevuto disposizioni su come effettuare il servizio, perché la centrale operativa è al collasso, sono scene che ormai si ripetono giornalmente. Il personale, già sottorganico, si sente sempre più abbandonato a sé stesso, in quanto sul campo, manca il necessario coordinamento.
Crediamo che sia arrivato il momento di ripensare a come è strutturato il servizio a Bologna, valutando anche la possibilità di eliminare i cartelli orari e tornare ad un sistema che dia maggiori garanzie sulle frequenze, con personale qualificato ai capolinea per gestire le partenze. Che senso ha affiggere orari dettagliati ad ogni fermata, quando è oggettivamente impossibile rispettarli?
Un sistema basato sulle frequenze ridurrebbe sensibilmente gli sprechi: autobus che girano vuoti per rimettersi in orario,” trenini” di autobus che girano sullo stesso orario. Ulteriori vantaggi, sarebbero che i carichi di lavoro del personale verrebbero equamente suddivisi, con un conseguente calo dello straordinario forzoso che sta rendendo, oltre alle questione dei bassi stipendi, il lavoro di autista come un lavoro da evitare.
USB Bologna Trasporti