Il 5 ottobre 2023 si è tenuta l’udienza davanti al Tribunale penale di Tempio Pausania (giudice monocratico Alessandro Cossu) che ha disposto l’apertura del dibattimento sul cantiere edilizio sull’Isola di Tavolara, in Comune di Olbia (SS).
Sono stati esaminati i primi testimoni, funzionari tecnici del Comune di Olbia e della Soprintendenza sassarese, e si proseguirà alla prossima udienza del 26 ottobre 2023. Il Tribunale ha predisposto un serrato calendario delle prossime udienze, fino alla conclusione del dibattimento entro il prossimo dicembre 2023.
Il dibattimento si era, finalmente aperto nel corso della precedente udienza del 9 maggio 2023 (giudice monocratico Nicola Bonante), durante la quale, respinte le contestazioni della difesa, era stata definitivamente accolta l’istanza di costituzione di parte civile nel dibattimento del Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), rappresentato e difeso dall’Avv. Susanna Deiana, del Foro di Cagliari. L’Associazione era stata individuata quale “parte offesa” da parte della Procura della Repubblica.
Il cantiere è tuttora sotto sequestro preventivo, confermato dalla Corte di cassazione con sentenza Sez. III, 9 maggio 2023, n. 19423.
La storia di quella villona è molto lunga.
Alla fine dell’estate del 2019 l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), su segnalazione di un gruppo di turisti, informava e chiedeva i relativi atti (26 agosto 2019) alle Amministrazioni pubbliche e alla Magistratura competenti riguardo un cantiere edilizio sull’Isola di Tavolara.
Con estrema rapidità, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania in base agli accertamenti condotti dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Cagliari, poneva (6 settembre 2019) il cantiere sotto sequestro preventivo, convalidato (13 settembre 2019) dal G.I.P. presso il Tribunale di Olbia.
Con citazione diretta, il 20 ottobre 2020, il Procuratore della Repubblica Gregorio Capasso aveva citato a giudizio Vittorio e Loredana Marzano, committenti dei lavori, Giuseppe Ciambella e Paolo Guglielmi, amministratore unico (il primo fino all’aprile 2018) della Igas Com s.r.l., committente dei lavori, Julio Cesar Ayllon, direttore dei lavori, Marilena Cardone, amministratrice unica della CAMA Costruzioni s.r.l., esecutrice dei lavori, davanti al Tribunale penale di Tempio Pausania (in forma monocratica) all’udienza del 7 gennaio 2021.
Sono accusati, in concorso fra loro, di aver realizzato opere ritenute abusive in assenza di permesso di costruire e di autorizzazione paesaggistica (artt. 110 cod. pen., 44, comma 1°, lettera c, del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i. e art. 181 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.): demolizione integrale di un fabbricato rurale del 1936 e nuova costruzione (metri cubi 752,32) in totale difformità del provvedimento unico Comune Olbia n. 382 del 2 dicembre 2015 (ristrutturazione con aumento volumetrico ai sensi della legge regionale Sardegna n. 4/1999 e s.m.i.), per giunta privo di efficacia per decorrenza del termine.
In estrema sintesi, una vecchia modesta casa rurale degli anni ’30 del secolo scorso è stata trasformata in una villa di circa 300 metri quadrati su due piani, in corso di completamento a un centinaio di metri dal mare.
L’udienza venne rinviata al 13 luglio 2021.
Poi nuovo rinvio all’1 marzo 2022.
Dopo ancora un altro rinvio, all’udienza del 7 giugno 2022.
All’udienza del 7 giugno 2022 un nuovo rinvio, al 23 settembre 2022.
All’udienza del 10 gennaio 2023 si è aperto il dibattimento, con vivaci discussioni sul piano giuridico.
L’auspicio è che si giunga a una sentenza definitiva prima dell’arrivo di quella santa prescrizione da tanti invocata e acclamata (quando arriva).
Carenze di personale, pesanti carichi di lavoro, ingente numero di procedimenti giudiziari arretrati sono problemi reali della giustizia italiana, mai adeguatamente affrontati, tuttavia è innegabile che la prescrizione troppo spesso neghi la giustizia.
Per comprendere il clima che regna in certe zone basti pensare che, con straordinari tempismo e sensibilità, Settimo Nizzi, sindaco di Olbia, secondo le cronache indagato per abusivismo edilizio, ha conferito nello scorso ottobre 2022 la cittadinanza onoraria di Olbia a Vittorio Marzano.
E il Comune di Olbia, premuroso, ha cercato di mantenere la struttura con la determinazione dirigenziale Comune Olbia – Servizio Tecnico n. 4047 del 29 settembre 2021, contenente l’irrogazione della mera sanzione pecuniaria per il riscontrato abuso edilizio in materia paesaggistica e con la successiva determinazione dirigenziale Comune Olbia – Servizio Tecnico pos. n. 282/19/UTP.1 del 29 novembre 2011, concernente accertamento di compatibilità paesaggistica, sebbene la norma applicabile (art. 167 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) preveda la possibilità di sanatoria esclusivamente per violazioni minimali (interventi di manutenzione straordinaria/ordinaria, difformità di materiali utilizzati, assenza di aumento di volumetrie e superfici).
Secondo la norma e la giurisprudenza costante, in nessun caso, quindi, emerge la possibilità di rilascio di provvedimento di compatibilità paesaggistica (autorizzazione paesaggistica in sanatoria) in caso di illeciti aumenti volumetrici e/o di superficie occupata mentre nel caso concreto la Procura contesta la demolizione integrale di un fabbricato rurale del 1936 e una nuova costruzione pari a metri cubi 752,32.
Sulla piccola isola gallurese di sono presenti una pluralità di misure di tutela: dal vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) al vincolo di conservazione integrale (art. 10 bis della legge regionale n. 45/1989 e s.m.i.), alla presenza del sito di importanza comunitaria (S.I.C.)“Isola di Tavolara, Molara, Molarotto” (direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora).
Tavolara e il suo straordinario ambiente attendono giustizia.
Noi del GrIG ci siamo.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto A.N.S.A. – Carabinieri, per conto GrIG, S.P., S.D., archivio GrIG)