«L’Unione Europea e l’Onu vogliono legalizzare la pedofilia». Questo è quello che si legge in numerosi post online. Alcuni di questi condividono un video in cui, in una discussione alle Nazioni Unite per stilare la Convenzione contro i Crimini Informatici, intervengono i rappresentanti dell’Austria e dell’Unione Europea, spiegando perché è importante che non tutta la pornografia minorile (domestica) venga criminalizzata. Tuttavia, ciò non vuol dire che Ue e Onu vogliano legalizzare la pedofilia.
Per chi ha fretta:
- Si sostiene che l’Onu e l’Unione Europea vogliano legalizzare la pedofilia.
- Viene condiviso un video in cui due rappresentanti all’Onu – dell’Austria e dell’Unione Europea – difendono alcune eccezioni previste nella sezione sulla pornografia minorile della bozza della Convenzione contro i Crimini Informatici.
- Le eccezioni non consentono la pedofilia.
- Semplicemente evitano che i minori che producono materiale pornografico che li raffigura per usi privati e consensuali vengano criminalizzati.
- Dunque, non è vero che Ue e Onu vogliano legalizzare la pedofilia.
Analisi
Vediamo lo screenshot di uno dei post oggetto di verifica (qui un altro esempio). Nella descrizione si legge:
I paesi dell’UE difendono davanti all’ONU che i minori possono “esplorare la propria sessualità” con gli adulti e sostengono la legalizzazione di alcune forme di pornografia infantile. Mostra meno
Nel testo in sovrimpressione al video si legge:
L’Ue sostiene la pedofilia con i bambini di 14 anni
Alerta mondiale
Un contenuto simile circola con la seguente descrizione:
Il potere infame….
Anche all’Onu avanza il partito pedofilo, per colpa di Ue e Usa
Il nuovo trattato delle Nazioni Unite contro la pedofilia verrà alleggerito, per colpa di Ue e Usa.
Le nostre delegazioni, infatti, chiedono eccezioni alla criminalizzazione della pornografia infantile, escludendo dalla perseguibilità obbligatoria immagini artificiali e anche il sesso “consensuale” dei minori.
Il nuovo trattato delle Nazioni Unite sul «Rafforzamento della cooperazione internazionale per la lotta contro determinati reati commessi mediante sistemi di tecnologie dell’informazione e della comunicazione e per la condivisione delle prove in formato elettronico di reati gravi», predisposto ed approvato nella sua versione provvisoria dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro le droghe, il terrorismo e i crimini (UNODC), se venisse definitivamente sostenuto dalla maggioranza dei paesi all’Assemblea Generale nei prossimi mesi, aprirebbe alla pedofilia e legalizzerebbe abusi sessuali su minori…
«Continua a leggere»
La pedofilia è tra quelli che hanno i mezzi per combatterla, è per questo che non si impegnano a farlo ma piuttosto ostacolano la possibilità che ciò avvenga…
L’avete capita o ve la devo spiegare (cit)
Dunque, l’Unione Europea e l’Onu vengono accusate di essere nel pieno dei lavori per legalizzare la pedofilia e gli abusi sessuali sui minori.
La Convenzione contro i Crimini Informatici
Il video che accompagna alcuni dei post, risale alla discussione tenutasi a inizio agosto per la definizione della Convenzione contro i Crimini Informatici (Convention against Cybercrime).
- La rappresentante austriaca – la donna con i capelli ricci e la maglietta bianca a macchie colorate – parla a 1h 30′ 59” del video della discussione del 30 luglio 2024.
- Il rappresentante dell’Unione Europea – l’uomo con i capelli bianchi, la giacca grigia e la cravatta azzurra – parla a 0h 06′ 05” del video della discussione tenutasi il 29 luglio 2024.
Entrambi difendono le eccezioni indicate nell’articolo 14 della convenzione (a pagina 7 del pdf). Che riportiamo qui sotto assieme alla sua traduzione in italiano.
Articolo 14. Reati correlati all’abuso sessuale sui minori o al materiale di sfruttamento sessuale sui minori online
1. Ogni Stato parte adotta le misure legislative e di altra natura che possono essere necessarie per stabilire come reati penali ai sensi del proprio diritto interno, quando commessi intenzionalmente e senza diritto, i seguenti comportamenti:
(a) Produrre, offrire, vendere, distribuire, trasmettere, diffondere, esporre, pubblicare o altrimenti rendere disponibile materiale di abuso sessuale sui minori o allo sfruttamento sessuale sui minori tramite un sistema di tecnologia dell’informazione e della comunicazione;
(b) Sollecitare, procurare o accedere a materiale di abuso sessuale sui minori o allo sfruttamento sessuale sui minori tramite un sistema di tecnologia dell’informazione e della comunicazione;
(c) Possedere o controllare materiale di abuso sessuale sui minori o allo sfruttamento sessuale sui minori archiviato in un sistema di tecnologia dell’informazione e della comunicazione o in un altro supporto di memorizzazione;
(d) Finanziare i reati stabiliti conformemente ai sottoparagrafi (a) a (c) del presente paragrafo, che gli Stati Parte possono stabilire come reato separato. 2. Ai fini del presente articolo, il termine “materiale di abuso o sfruttamento sessuale di minori” include materiale visivo, e può includere contenuti scritti o audio, che raffigurano, descrivono o rappresentano qualsiasi persona di età inferiore ai 18 anni:
(a) impegnata in attività sessuale reale o simulata;
(b) in presenza di una persona impegnata in qualsiasi attività sessuale;
(c) le cui parti sessuali sono mostrate principalmente per scopi sessuali; o
(d) sottoposta a tortura o trattamento o punizione crudele, inumana o degradante e tale materiale è di natura sessuale.
- Uno Stato Parte può richiedere che il materiale identificato nel paragrafo 2 del presente articolo sia limitato al materiale che:
(a) raffigura, descrive o rappresenta una persona esistente; o
(b) raffigura visivamente abuso o sfruttamento sessuale di minori. - In conformità con il loro diritto interno e in linea con gli obblighi internazionali applicabili, gli Stati parti possono adottare misure per escludere la criminalizzazione di:
(a) Condotta di bambini per materiale autoprodotto che li raffigura; o
(b) La produzione, trasmissione o possesso consensuale di materiale
descritto nel paragrafo 2 da (a) a (c) del presente articolo, laddove la condotta sottostante
rappresentata sia legale come determinato dal diritto interno e laddove tale materiale sia
mantenuto esclusivamente per l’uso privato e consensuale delle persone coinvolte. - Nessuna disposizione della presente Convenzione pregiudica alcun obbligo internazionale che sia
più favorevole alla realizzazione dei diritti del bambino.
L’età del consenso e le eccezioni
Dunque, come era chiaro già dalle dichiarazioni che vengono travisate, le eccezioni non consentono in alcun modo la pedofilia. Semplicemente, evitano l’ingiusta criminalizzazione di:
a) Minori che abbiano autoprodotto materiale di pornografia minorile che li raffigura (ovvero che abbiano, ad esempio, filmato o fotografato sé stessi);
b) Produzione, possesso o trasmissione di materiale di pornografia minorile, quando quest’ultima è consentita secondo la legge nazionale e viene mantenuta solo per l’uso privato e consensuale delle persone coinvolte.
Quest’ultimo caso può verificarsi quando le persone coinvolte hanno raggiunto l’età del consenso che in Italia è 14 anni. Ciò vuol dire che nel nostro Paese per un maggiorenne non è illegale avere rapporti sessuali con un minorenne solo se quest’ultimo ha raggiunto i 14 anni di età ed ha espresso esplicitamente il proprio consenso. L’età del consenso sessuale dei Paesi dell’Unione Europea può essere consultata sul sito della FRA, l’Agenzia dell’Ue per i Diritti Umani.
Conclusioni
Secondo numerosi post online, l’Onu e l’Unione Europea vorrebbero legalizzare la pedofilia. Tuttavia, le affermazioni vengono fatte sulla base di alcune frasi travisate dei rappresentanti di Ue e Austria durante le discussioni per la Convenzione contro i Crimini Informatici in seno alle Nazioni Unite. Dunque, non è vero che Ue e Onu vogliano legalizzare la pedofilia.
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