Usb: procedura licenziamenti collettivi del gruppo Alitalia Cityliner presso il ministero del lavoro, aggiornamento al 2 dicembre

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Si è svolta la riunione per la fase ministeriale della procedura di licenziamento collettivo di 2098 dipendenti Alitalia in Cigs a zero ore e 74 lavoratori ancora impiegati nell’azienda, che in assenza di proroga si esaurirà il 15 dicembre pv.
USB ha chiesto ancora un anno di Cigs rifinanziato dalla prossima legge di bilancio. Il ministero nei precedenti incontri che hanno portato alla Cigs aggiuntiva per cessazione di attività per i mesi di novembre e dicembre 2024, aveva prospettato soluzioni più strutturate per ammortizzatori sociali con estensione di altri due anni della Naspi. Dobbiamo registrare che ad oggi non c’è nulla di concreto. I numeri sono ancora alti, pari almeno a quelli della vertenza Beko che in questi giorni sta riempiendo le pagine di quotidiani e telegiornali e pertanto anche per i dipendenti Alitalia va respinta ogni rassegnazione. Avevamo detto che l’assurdo progetto di smembramento della compagnia Alitalia avrebbe portato a conseguenze totalmente negative ed oggi vediamo infatti che l’accordo Ita Airways - Lufthansa ancora non ha il via libera UE, c’è ritardo nel piano industriale e non sappiamo effettivamente quanto personale in prospettiva potrà essere assunto dal bacino cigs. Nel frattempo Ita svolge selezioni arbitrarie e sono scartate centinaia di persone di terra e di volo, perfettamente in grado di svolgere le proprie mansioni, esercitate per decenni e di cui la società ha bisogno; Swissport ha oramai perso il bando di gara per i servizi nell’aeroporto di Fiumicino e si apre sia la questione del riassorbimento dei dipendenti con clausola sociale, sia il futuro di 400 persone ancora a zero ore o in scadenza di contratti a tempo determinato; Atitech è assolutamente in ritardo con le assunzioni.
Lo scandalo, nel silenzio assoluto del governo, è che queste società che hanno rilevato i rami d’azienda Alitalia, stanno prendendo i lavoratori dal mercato, senza riservare alcuna priorità ai dipendenti della ex Compagnia di bandiera che sono e saranno pagati dallo Stato attraverso gli ammortizzatori sociali. Si tratta di una condizione grottesca per cui il Mef e il MdL dovrebbero far sentire la propria voce. Inammissibile che oltre la scarsa lucidità nelle politiche industriali del Paese si assista all’incapacità di gestire almeno i processi di ricollocamento. Dopo la riunione del 2 dicembre sarà convocata un’assemblea in presenza perché il tempo stringe. Nessuno si sogni di chiudere questa partita senza i lavoratori. Daremo puntuali informazioni delle prossime iniziative.


USB Lavoro Privato

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