Valditara sospeso per razzismo, omofobia, patriarcato e incapacità gestionale. USB Scuola chiede le dimissioni del Ministro

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Ieri, 18 novembre, per la presentazione alla Camera della Fondazione Giulia Ceccherin, il Ministro Valditara ha inviato un videomessaggio che conteneva anche questa affermazione: "Occorre non far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale“.

USB Scuola rimane sconcertata dall'ascoltare parole del genere da chi è a capo del dicastero dell’Istruzione nell'esercizio delle sue funzioni.

In un Paese in cui ormai gli organi disciplinari del MIM hanno la sanzione facile sulle opinioni dei docenti (il caso Raimo è solo quello più famoso, ma ve ne sono molti altri), infischiandosene della libertà di insegnamento e dell'art. 33 della Costituzione, il Ministro della Pubblica Istruzione  può lanciarsi in affermazioni a sfondo razzista, con la profondità di un discorso da bar, senza basarsi   su alcuna ricerca  statistica o su alcuna indagine seria. Non meno violente sono le azioni repressive su studentesse e studenti il cui pensiero si allontana dalla visione portata avanti dal Ministero e dal Governo: il libero pensiero critico mistificato come terrorismo e odio razziale da perseguire con ispezioni e azioni penali!

Il Ministro mostra poi di non conoscere minimamente le linee guida sugli studenti stranieri, che il suo stesso dicastero ha adottato e che pongono l'Italia all'avanguardia, almeno sulla carta, sulla questione interculturale, fin dal 2006.

Non vale nemmeno la pena di ricordare che il multiculturalismo è ormai la realtà delle nostre classi, composte da bambini, bambine, ragazzi e ragazze portatori di molte diverse storie e culture, che noi come docenti e lavoratori della scuola tutti abbiamo il dovere e il diritto di accogliere e fare dialogare.

Questa è l'ennesina "scivolata" di un Ministro che non riesce proprio a nascondere una visione retriva e reazionaria e, purtroppo, anche razzista della società.

Cosa ancora più grave quando si parla di violenza sulle donne, di relazioni uomo/donna, altro tema cruciale per noi che lavoriamo con chi è in crescita. Un tema trasversale a tutte le culture e società e tremendamente inerente a quella Italiana. Le affermazioni del Ministro sono ancora più inaccettabili alla vigilia del 25 novembre, giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne, durante la quale anche nelle nostre scuole, oltre che nelle piazze delle città italiane, verranno svolti momenti di riflessione e di elaborazione sul tema della violenza di genere e del femminicidio.

Bene ha fatto Elena Cecchettin a ricordare che Giulia è stata uccisa da un italianissimo, “bravo ragazzo" bianco e di buona famiglia.

Chiediamo le dimissioni del Ministro Valditara, perché il razzismo, l’omofobia e il patriarcato sono tra i problemi che la scuola pubblica statale deve provare a risolvere. Ma c’è di più. Quella portata avanti dal Ministro Valditara è un’articolata operazione politica di riformismo decisionista e verticistico, in perfetta continuità con quanto avviato dai governi del centro-sinistra, accompagnata dal fiancheggiamento di alcuni intellettuali organici. Con lui si dimetta ogni Ministro e parlamentare che non riconosce (o, peggio, non conosce) i valori inclusivi della Costituzione.

Noi non abbiamo governi amici. Come abbiamo contrastato le politiche del centro-sinistra in tema di istruzione, adesso ci opponiamo a un Governo non solo incapace di rilanciare la scuola pubblica statale, ma che addirittura mostra un volto pericoloso e dannoso per la crescita dei giovani.

Il 13 dicembre sciopereremo insieme a tutto il mondo del lavoro anche per portare in piazza la nostra richiesta di dimissioni del Ministro e per contrastare il Governo della guerra e dei tagli allo stato sociale.

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