Organizzano (e aderiscono): Comitato permanente contro le guerre e il razzismo di Marghera, Giovani palestinesi d’Italia, Comitato 23 settembre, Assemblea studentesca permanente di san Sebastiano occupata per la Palestina libera, Tendenza internazionalista rivoluzionaria, Potere al popolo del Veneto, Fronte della gioventù comunista, Fronte comunista, Comunità palestinese del Veneto, Assopace Palestina, Verona per la Palestina, Associazione Venezia verde progressista, Viviamo Marghera, Ultima Generazione Padova, Comitato Difesa Ambiente e territorio APS Spinea, Partito comunista italiano del Veneto.
Lavoratori del porto di Venezia,
tutti lo sanno, di sicuro anche voi: a Gaza, in Palestina, lo stato di Israele sta compiendo un genocidio di palestinesi. Ne ha massacrati già a decine di migliaia, soprattutto donne e bambini. E sta distruggendo le condizioni di base per poter vivere in quell’area: case, acqua, aria, produzione di cibo, ospedali, scuole, etc. E se questo crimine non bastasse, un altro macello è in corso da due anni in Ucraina tra la NATO e la Russia con centinaia di migliaia di morti e di feriti ucraini e russi, per lo più soldati, sempre e comunque figli delle classi lavoratrici, non certo dei ricchi e dei potenti.
Per responsabilità dei governi e dei capitalisti eternamente a caccia di maggiori profitti e di più grandi fette del mercato mondiale, noi lavoratori veniamo trascinati, un passo dopo l’altro, verso una nuova, terribile, guerra generale. Qui in Italia con i governi Draghi e Meloni siamo entrati in un’economia di guerra, con sempre maggiori spese militari e sempre maggiori tagli alle spese sociali, che colpiscono soprattutto le donne, e con la progressiva restrizione delle libertà di lotta e di organizzazione.
Anche il porto di Marghera è coinvolto in questa trama di guerre devastanti. E’ attraccata qui la nave Borkum che trasporta armi ed esplosivi verso il porto di Ashdot, nella Palestina occupata. Questo cargo è stato già contestato in Spagna e in Slovenia, perché l’impresa proprietaria della nave rifornisce l’esercito di Israele. Noi siamo qui per gridare chiaro e forte il nostro NO a questo carico di morte, e per chiedere a voi, lavoratori del porto, di bloccarne la partenza.
Per fermare il genocidio in Palestina, per fermare il massacro in Ucraina e le altre guerre in corso nel mondo nate per interessi di rapina e di profitto, ognuno deve fare la sua parte. Innanzitutto i lavoratori che mandano avanti tutta la società, e – se si muovono – hanno il potere di bloccare tutto.
Il Primo Maggio, dopo tantissimi anni, abbiamo manifestato a Marghera per questo obiettivo, concludendo il nostro corteo al porto davanti alla Fincantieri, uno dei pilastri, con Leonardo, dell’industria bellica italiana. Diverse sedi universitarie di Venezia sono state occupate dagli studenti per dire NO alla guerra. Ora tocca a voi, lavoratori del porto, battere un colpo! Se lo farete, avrete la riconoscenza non solo dei palestinesi, ma di tutte le centinaia di milioni di lavoratrici e lavoratori come voi che nel mondo vogliono la pace, e maledicono le guerre dei capitalisti.
Domenica 2 giugno, ci sarà a Padova una manifestazione regionale contro la guerra e l’economia di guerra – partenza dalla stazione di Mestre alle ore 14.45.
CON IL POPOLO E CON LA RESISTENZA PALESTINESE!
CONTRO IL GOVERNO MELONI!
BLOCCHIAMO NEI PORTI LA MACCHINA DELLA GUERRA!
Comitato permanente contro le guerre e il razzismo di Marghera – Giovani palestinesi d’Italia – Comitato 23 settembre – Verona per la Palestina – Tendenza internazionalista rivoluzionaria
(cicl. in prop. – piazzale Radaelli, 3 – Marghera)
L'articolo [VENEZIA] Blocchiamo la guerra! Blocchiamo la Borkum! – Porto Marghera, mercoledì 29 maggio proviene da "TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI".