La campagna Ultima Generazione nasce con i blocchi del traffico sul Grande Raccordo Anulare di Roma, a dicembre del 2021. Da allora gli attivisti del movimento non si sono più fermati e hanno continuato con delle azioni di protesta non violente, come quando si sono “incollati” alla Primavera di Botticelli agli Uffizi di Firenze o più recentemente quando hanno lanciato vernice lavabile sulla facciata del Senato. L’obiettivo è sempre lo stesso: chiedere alla politica più attenzione e provvedimenti contro il collasso climatico. “Io sono preoccupata per il futuro da quando ho 12 anni – spiega Beatrice Costantini, 29 anni, veterinaria e attivista – la sensazione peggiore per me è essere trattata come una criminale, questo è il gioco della repressione. Così – continua – ho cominciato ad avere degli atteggiamenti che mi fanno sentire “criminale dentro”: esco la mattina presto ad esempio oppure controllo di non essere seguita”. “Ci aspettavamo un atteggiamento così repressivo nei nostri confronti, perché così funziona la disobbedienza civile – aggiunge Michele, 27 anni, ex insegnante e ora attivista a tempo pieno, riferendosi al caso di Simone Ficicchia, attivista ventenne di Ultima Generazione, che rischia la misura della sorveglianza speciale per alcune azioni commesse nel 2022 – negli atti della Questura di Pavia c’è scritto che siamo un movimento oltranzista. Si, lo siamo perché non vogliamo la desertificazione di parte del pianeta, il collasso sociale ed economico e non possiamo permettere che succeda”. Il 10 gennaio davanti al Tribunale di Milano, in occasione dell’udienza per il caso di Simone Ficicchia, è stato organizzato un presidio che vedrà la partecipazione di diversi movimenti climatici.
L'articolo “Vernice sul Senato? Ci fanno sentire criminali mentre lì dentro nessuno si occupa del clima”. Parlano gli attivisti di Ultima generazione proviene da Il Fatto Quotidiano.