Zita Dazzi / Gli anni di Luce

1 year ago 54

“‘Gli anni di Luce’ (edizioni Piemme) è un romanzo che nasce da una di quelle storie dalle quali – come dice la copertina – è impossibile scappare e alle quali bisogna cercare di sopravvivere. Una trama che tiene assieme – come nel castello di Italo Calvino – i destini incrociati dei membri di una famiglia normalmente disfunzionale.
Madri, padri, figli, fratelli, nonni, zii, come in tutte le famiglie, anche se ognuna si ritiene diversa dall’altra.

C’è una giovane madre, anzi una ragazza madre, precaria nella Rai degli anni Settanta, ma fortemente intenzionata a diventare giornalista. C’è un padre anche lui giornalista, al Corriere della Sera, grande amico di Walter Tobagi. C’è uno zio, fotografo a Paese Sera. Come si vede una storia che ha molto a che fare col mondo dell’informazione, anche se la protagonista è una bambina di nome Luce, che diventa poi un’adolescente negli Anni di Piombo.

E’ anche un po’ la scusa per raccontare un’epoca, una specie di raccolta di foto di gruppo, scattate lungo gli anni Settanta e Ottanta, fra Roma e Milano, dal rapimento Moro alla morte di Berlinguer, a cavallo fra gli anni del femminismo e poi quelli del terrorismo.

Un libro che racconta di una famiglia che, travisando Tolstoj, si potrebbe definire “felice come tutte” ma soprattutto “infelice a modo suo”. Una storia di emancipazione femminile sullo sfondo dell’Italia che ancora aveva il vecchio diritto di famiglia, dove i figli nati fuori dal matrimonio avevano meno diritti degli altri e uno stigma sociale duro da cancellare. La ragazza madre che aspira a un posto fisso in Rai, alla fine viene assunta e la sua vittoria non è solo professionale. Anche sul lato privato, lei si emancipa dalla famiglia e poi dagli amori sbagliati, anche se questo non la preserverà dagli scontri con la figlia maggiore.

Come in tutte le storie di tutte le famiglie di ogni epoca, c’è l’amore e il lutto, il dolore e l’allegria, la lotta e le sconfitte, i sogni e la realtà, le fughe e i ritorni. Il tutto, filtrato attraverso gli occhi di una ragazzina, Luce, prima bambina obbediente che sogna di farsi suora, poi ribelle che frequenta ambienti sbagliati e va alle manifestazioni, cercando di scappare da un groviglio di questioni irrisolte e irrisolvibili.
Molti nel libro gli spunti sulla storia italiana degli ultimi 50 anni, dal referendum sul divorzio alla morte di Pinelli, dalla strage alla stazione di Bologna alla vittoria della nazionale ai Mondiali dell’82, e riconoscersi nei sentimenti contrastanti di chi ama molto la vita e qualche volta teme di esserne sopraffatto”. (Zita Dazzi).

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